AGOSTO 2013
IL LUOGO ESATTO DELLA MORTE DI UGO
Al momento della morte Ugo si trovava su Col dei Grassi. A guardarlo sembra un monte qualunque per il quale pare assurdo morire. E' uno dei Colli alti del Grappa, vicino alle Dolomiti. Poco distanti vi sono col Del Miglio e Col Moschin che formano con questo una sorta di triangolo al centro del quale c'è Prà Friolo. Oggi su Col dei Grassi sorge solo un fitto bosco di abeti non raggiungibile né a piedi né con altro mezzo.
Dormo all'Albergo San Giovanni, un tipico albergo di montagna situato su uno dei Colli Alti Col Fagheron. Di fronte si trovava la storica Chiesa di S. Giovanni, distrutta durante la Grande Guerra e oggi ricostruita. E' probabile che il primo cimitero del battaglione si trovasse nelle vicinanze ma nessuno conosce la Brigata Calabria. Qui si parla solo degli Arditi e delle loro gesta.
Il proprietario di queso albergo ha un piccolo e interessante museo. Si tratta di cimeli della Grande Guerra ritrovati scavando nelle zone vicine. C'è veramente di tutto: centinaia di fibbie, elmetti, cinture, berretti, distintivi, una divisa intera, attrezzature da campo, proiettili, armi, gavette borracce, bottiglie, borracce ………… il proprietario non ha distinto la roba in base alla nazionalità dei soldati, ha mischiato ogni cosa.
Da San Giovanni si gode di una vista magnifica. Posso ammirare col Moschin, Col del Miglio, Col dei Grassi, Monte Asolone e in lontanza sul Grappa Sono immersa nella natura. Si vedono soltanto boschi, radure, pianure verdeggianti. In lontananza il Sacrario del Grappa . Il posto è bellissimo, fa più caldo di quanto pensassi anche se l'aria è cristallina. Una panchina solitaria posta per ammirare il paesaggio mi invita a sedermi e a riflettere. Davanti a me c'era l'inferno ora tutto è verde. Gli esperti direbbero che la radura è basso il che significa che sono boschi giovani. Ugo è morto davanti a me. Penso che anche Domenico sia potuto passare da lì. In fondo l'albergo dove alloggio all'epoca c'era.
Non potendo arrivare su Col dei Grassi sono andata su Col Moschin, pressochè identico su cui si erge un monumento a ricordo dei caduti su quel monte. A un tratto Ho avvertito dietro il mio sguardo altri sguardi. Avevano vissuto qui decine di migliaia di uomini per quasi due anni. Doveva esserci stata qui come una rete di paesi fatta di trincee, di baracche, di tende, di ricoveri in caverna collegati da labirinti di camminamenti scavati nella roccia e poi da mulattiere e strade serviti da acquedotti e teleferiche. Una piccola metropoli diffusa e nascosta con comandi e dormitori, cucine e magazzini, ospedali e cimiteri.
Ugo ha combattuto sui colli Alti del Grappa, una serie di vette collocate fra i 1000 e i 1300 metri e poste più in basso rispetto al Monte Grappa alto invece 1774 metri e rivolte verso la laguna veneta. Su questi monti la Brigata calabria, dall'inizio del 1918 fino al termine della guerra, scendeva e saliva come formiche vincendo o perdendo battaglie portando solo a leggeri spostamenti del fronte anche se questo comportava la morte di molti soldati. Ugo fu uno di questi.
Ho la strana sensazione della totale inutilità della sua come di altre migliaia di morti e sono triste molto, molto triste.